La salute della donna
e del bambino
nella regione Sicilia


La Regione Siciliana nell’erogazione dei LEA ha mostrato un consistente incremento dal 2011 al 2014, passando rispettivamente al punteggio adempimento LEA da 147 a 170 (vedi verbale di verifica ministeriale dell’11 novembre 2015), collocandosi dunque nell’intervallo di  piena adempienza.

In particolare per quanto riguarda l’assistenza alla salute della donna e del bambino la Regione Siciliana, con la rete ospedaliera e territoriale siciliana adottata con D.A. n. 46 del gennaio 2015 ha fatto propri gli indirizzi dell’Accordo del 16 dicembre 2010 “Linee di indirizzo per la promozione e miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo” e dei successivi decreti assessoriali attuativi.

Anche per quanto concerne la rete di emergenza urgenza territoriale l’indicatore considerato, riferito al tempo intercorrente tra la ricezione delle chiamate da parte della Centrale Operativa e l’arrivo del primo mezzo di soccorso, risulta anche nel 2014 compreso nell’intervallo di adeguatezza individuato dal Comitato LEA (verbale di verifica ministeriale dell’11 novembre 2015).

Nel 2014 in Sicilia i punti nascita che hanno registrato un numero di parti inferiore ai 500 sono stati 17, di cui 6 con numero di parti compresi tre 300 e 499, 8 con numero di parti inferiori a 300 e superiori a 100 e soltanto 3 con numero di parti inferiori a 100 (questi ultimi sono riferiti alle isole  minori Pantelleria e Lipari e alla casa di cura Argento di Catania già chiusa).

Mettendo a confronto la percentuale di punti nascita con numero di parti inferiore  a 500 sul totale dei punti nascita per ciascuna regione e provincia autonoma nonché la distribuzione dei punti nascita con parti inferiori a 500 nei tre intervalli presi in considerazione la Sicilia si colloca al di sotto della media nazionale (e a Regioni come Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio che la seguono avendo un rapporto percentuale tra punti nascita al di sotto dei 500 parti e il numero complessivo dei punti nascita nelle regioni superiore a quello della Sicilia)

REGIONI PUNTI NASCITA CON
PARTI TRA 499 E 300
PUNTI NASCITA CON
PARTI <300 E >100
PUNTI NASCITA CON
PARTI < 100
TOTALE PUNTI NASCITA
CON PARTI < 500
TOTALE PUNTI NASCITA % PARTI < 500/TOTALE
VALLE D’AOSTA 0 0 0 0 1 0,00
LIGURIA 0 0 1 1 12 8,33
PUGLIA 3 1 2 6 34 17,65
MARCHE 1 0 2 3 16 18,75
LOMBARDIA 6 3 6 15 76 19,74
CALABRIA 1 0 3 4 18 22,22
FRIULI VENEZIA GIULIA 1 1 1 3 12 25,00
ABRUZZO 1 1 2 4 14 28,57
SICILIA 6 8 3 17 56 30,36
EMILIA ROMAGNA 3 3 4 10 32 31,25
PIEMONTE 1 2 8 11 35 31,43
 CAMPANIA 12 6 4 22 69 31,88
ITALIA 35 25 36 96 375 32,74
VENETO 6 0 9 15 45 33,33
BASILICATA 1 1 0 2 6 33,33
TOSCANA 3 2 8 13 33 39,39
PROV. AUTONOMA DI BOLZANO 2 1 0 3 7 42,86
LAZIO 4 3 19 26 59 44,07
SARDEGNA 5 3 3 11 19 57,89
UMBRIA 4 2 1 7 12 58,33
PROV. AUTONOMA DI TRENTO 2 2 1 5 7 71,43
MOLISE 2 0 1 3 4 75,00

(Fonte PNE 2014)

 

Anche l’incidenza di Tagli Cesarei (TC) nella Regione è in decremento costante dal 2011.

Con decreto assessoriale n. 991 del 28-5-2012 è stato adottato il “Quaderno regionale di Gravidanza” e ratifica dell’utilizzo delle impegnative, predisposte su moduli non previsti dalla normativa, per l’esecuzione delle indagini di laboratorio e strumentali per la gravidanza fisiologica, di cui al Decreto Ministero della Sanità del 10-09-1998 e successive modifiche e/o integrazioni” e viene formalmente introdotto nella regione l’uso della cartella unica.

La consegna del Quaderno di Gravidanza è stata affidata ai consultori, punto di accesso alla rete del Percorso Nascita.

Con decreto assessoriale n. 1154 del 30/06/2015 è stato approvato il Piano triennale di formazione per gli operatori del Percorso Nascita.

Con decreto assessoriale  n. 1647 del 30/09/2015 è stata approvata la Rete integrata del Percorso Nascita della regione che definisce le modalità operative di integrazione tra i servizi della rete in base alla fase del percorso (preconcezionale, prenatale, postnatale) e ai profili di rischio in gravidanza. Della rete fanno parte, oltre i punti nascita e i consultori, MMG e PLS per i quali sono state individuate le specifiche azioni. Lo stesso decreto dà mandato ai Direttori Generali delle aziende sanitarie, territoriali e ospedaliere e ai Legali Rappresentanti delle altre strutture sanitarie di elaborare protocolli operativi compatibili con i propri contesti organizzativi, ai fini della realizzazione delle reti provinciali.

In ambito ostetrico-ginecologico è stato introdotto in Sicilia nel 2014 un sistema che consente la valutazione delle abilità e delle competenze (privileges) di ogni singolo professionista del team multidisciplinare definendone anche i livelli di responsabilità e di autonomia e del relativo sviluppo e/o adeguamento delle competenze.

Nel 2015 è stato altresì introdotto in collaborazione con AGENAS, il manuale (check list) per l’autovalutazione dei PN, validato dal Comitato Regionale Percorso Nascita che ha consentito, in tutti i PN siciliani di definire il profilo di ogni singolo centro e il relativo piano di miglioramento.

Anche i Servizi di Trasporto Assistito Materno (STAM) e quello in Emergenza Neonatale (STEN) sono attivI nei rispettivi bacini di riferimento.

La Sicilia è stata peraltro una delle poche regioni italiane (in tutto 6) che ha aderito al progetto di sorveglianza promosso dall’Istituto Superire di Sanità nell’area materno-infantile

La Regione Siciliana ha compiuto quindi passi importanti per garantire la sicurezza del sistema.

Rievocare casi come quello della piccola Nicole non è attinente al contesto delle deroghe dei punti nascita, considerato che il parto è avvenuto in una casa di cura privata che effettuava più di 500 parti l’anno.

Pubblicato da: Redazione AZS

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