Sicilia. Tumori polmonari e terapie


Un “big killer” in Sicilia

Le donne siciliane fumano in maggior misura di quelle di altre regioni del Paese? Parrebbe di sì, stando ai numeri del tumore al polmone, in calo tra gli uomini, che fumano di meno, e in aumento tra le donne, tanto da superare le altre aree del Mezzogiorno. L’andamento fa prevedere che, presto, supererà anche la media  nazionale.

Nell’Isola, ogni anno, sono oltre 2.300 le persone che si ammalano di tumore al polmone con un’alta percentuale di decessi. Per capire l’alta mortalità di questo tipo di carcinoma, basta raffrontarlo con i decessi per altre neoplasie: figura al primo posto. Abbiamo parlato della Sicilia. E nel mondo? Uccide una persona ogni trenta secondi. Una catastrofe evitabile. Perché il tumore del polmone è una malattia che si può evitare: per oltre il 90 percento è dovuta al fumo di sigaretta, anche quello passivo (le cause ambientali incidono in bassa percentuale).

Per fare il punto su questo big killer in Sicilia, si sono riuniti a Palermo numerosi oncologi in un convegno presieduto da Vittorio Gebbia, responsabile dell’oncologia medica della casa di cura ad alta specialità “La Maddalena” di Palermo.

La forma più comune (85 percento) dei tumori polmonari è quello cosiddetto “non a piccole cellule”. Basilare sono la diagnosi precoce e la caratterizzazione molecolare (questi tumori non sono tutti uguali) per una terapia mirata. Un importante passo in avanti è oggi rappresentato dalle terapie target: colpiscono il bersaglio da eliminare in una precisa zona dell’organismo), da assumere per via orale. Nella terapia del carcinoma polmonare i farmaci biotecnologici si dimostrano attivi su bersagli come la proteina (Vegf) che nutre il tumore agevolando la crescita di vasi sanguigni. I biotecnologici la prendono di mira, ne bloccano il meccanismo e “affamano” il tumore.

Pubblicato da: Redazione AZS

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