Dal mal di gola allo stress, curarsi con lo yoga



di Monica Diliberti

Lo yoga è un termine sanscrito  (dalla radice “Yuj”, unire) che ha molti significati: congiungere, pratica, autocontrollo, sforzo, metodo. È un antichissimo e complesso sistema di conoscenze – teoriche e di applicazione pratica – che deriva dalla plurimillenaria filosofia indiana il cui fine ultimo è il benessere della mente associato a quello del corpo.

Le tecniche dello yoga (sia di postura, asana, sia di respirazione, pranayama) puntano ad armonizzare il sistema corpo-energia-mente. I movimenti però non sono mai bruschi o violenti, ma imperniati sulla massima morbidezza e lentezza con molteplici benefici.

Le posizioni dello yoga, concepite per aumentare il tono muscolare e la flessibilità del corpo, attivano il sistema cardio-circolatorio, favoriscono il controllo delle emozioni e la concentrazione, riducono le tensioni muscolari e mentali, consentono di acquisire una postura corretta. Inoltre, aumentano l’elasticità muscolare, migliorano la mobilità articolare e la digestione, prevengono e danno sollievo a malattie croniche, come disturbi del sonno, dolori cronici, ansia, fatica. Anche la respirazione gioca un ruolo fondamentale. Il pranayama può contrastare l’eccesso di stress, ridurre i problemi del sonno, incrementare il controllo della sfera psico-emotiva, migliorare le difficoltà respiratorie.

A livello mentale, gli effetti positivi dello yoga sono molteplici: più autostima, maggiore capacità di fronteggiare situazioni stressanti, aumento della capacità di concentrazione, aiuto per fronteggiare le dipendenze, più energia ed entusiasmo.

Per ottenere benefici fisici e psichici è però importante tenere bene a mente alcune regole: continuità, farsi seguire da un maestro esperto, non cercare mai di “inventare” posizioni che potrebbero far male.

PRIMA DI COMINCIARE

Per le persone fisicamente sane non vi sono particolari controindicazioni allo yoga. È giusto però segnalare al proprio insegnante se si soffre di disturbi cardiovascolari, respiratori, ipertensione o ipotensione, scoliosi, fratture, interventi chirurgici, ernie, svenimenti. L’esperto potrà così modificare l’approccio agli esercizi. Alcune posizioni, ad esempio, sono vietate in caso di glaucoma, forti infiammazioni, ipertensione, problemi cardiaci. I piegamenti in avanti possono essere dannosi per chi ha disturbi alla zona lombare. Le torsioni devono essere affrontate con cautela da coloro che hanno fastidi alla colonna vertebrale. Chi ha problemi alle articolazioni deve evitare sovraccarichi o schiacciamenti.

I BENEFICI PER LA TERZA ETA’

Secondo uno studio americano, lo yoga avrebbe effetti benefici sugli anziani. Gli asana, lenti e morbidi, sarebbero particolarmente adatti ai muscoli e alle ossa dei nonni e consentirebbero di lenire i dolori alla schiena e alle articolazioni. Inoltre, migliorano la respirazione, consentono di superare i traumi dovuti a ictus o incidenti, fanno bene al cuore, sciolgono le rigidità tipiche dell’età senile.

YOGA IN GRAVIDANZA

La gravidanza è un’esperienza fisica e mentale. Oltre a prendere coscienza del nuovo ruolo che l’aspetta, la donna deve fare anche i conti con una nuova ed ingombrante fisicità. Gli esercizi di yoga permettono di adattarsi al corpo che cambia e sviluppano una maggiore autostima. Inoltre, sono un valido aiuto per contrastare alcuni sintomi della gravidanza (dalla nausea, al mal di schiena, dal gonfiore, all’insonnia) e per facilitare il parto (anche dal punto di vista della respirazione).

Nello stato di gravidanza occorre mettere in atto qualche accortezza particolare: l’addome dev’essere sempre rilassato e mai sotto pressione; i legamenti non vanno sollecitati troppo perché la gravidanza tende ad indebolirli; per alcuni esercizi meglio aiutarsi con una sedia per evitare di perdere l’equilibrio.

UN PO’ DI STORIA

La più antica testimonianza archeologica dello yoga è rappresentata da una serie di sigilli di pietra, raffiguranti degli asana, ritrovati nella valle dell’Indo e che pare risalgano al 3.000 a.C. circa. Lo yoga viene menzionato, per la prima volta, nella vasta collezione di scritture “Veda” che risale al 2.500 a.C.. Ma è nelle Upanishad, l’ultima parte dei “Veda”, che si trovano i fondamenti degli insegnamenti dello yoga.
Attorno al VI secolo a.C., fecero la loro comparsa due imponenti poemi epici, il Ramayana e il Mahabharata, probabilmente il più noto degli scritti yoga.
Il corpo centrale del Raja Yoga (cioè yoga completo) è contenuto negli Yoga Sutra di Patanjali, che si pensa siano stati scritti nel III secolo a.C.
Il testo classico dello Hatha Yoga (un’altra forma della disciplina) è lo Hatha Yoga Pradipika di Svatmarama (probabilmente nel XV sec.) che descrive le varie asana e il praņayama che costituiscono la base della moderna pratica dello yoga.

Pubblicato da: Redazione AZS

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