I problemi per il trapianto
di isole pancreatiche


L’Italia è la prima della classe nel mondo per la ricerca sulla terapia cellulare del diabete, ma esiste una situazione kafkiana dovuta agli aspetti amministrativi. Il DRG per i trapianti di isole esiste, ma non viene rimborsato. E questo penalizza anche l’assegnazione di fondi di ricerca internazionali. Il punto della situazione è stato fatto a Riccione, al congresso “Panorama Diabete” della Società Italiana di Diabetologia.

La medicina rigenerativa, dai trapianti di isole pancreatiche a quelli di staminali è riservata a quelle forme di diabete difficilissime da controllare anche con le migliori terapie a disposizione. In questo settore la ricerca Italia fa scuola nel mondo. Ma non mancano i problemi.

«Uno dei principali problemi del trapianto di isole è che c’è un’ampia eterogeneità nel riconoscimento da parte degli health care system. In Italia, ad esempio, il trapianto di isole non è proprio considerato; esiste un DRG, ma senza corrispettivo economico. In altre parole, non viene rimborsata né la procedura di isolamento, né quella di trapianto delle isole pancreatiche», afferma Lorenzo Piemonti, coordinatore del Gruppo di Studio della Società Italiana di Diabetologia (SID) “Medicina Rigenerativa in diabetologia”, membro del comitato scientifico della SID e Deputy Director del Diabetes Research Institute dell’IRCCS San Raffaele di Milano.

Diversa la situazione in Inghilterra, Svizzera o Canada dove il trapianto di isole è riconosciuto e rimborsato; mentre in Francia e negli USA la procedura è in fase di approvazione.

Pubblicato da: Redazione AZS

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