Le aziende che funzionano


“Nel primo trimestre del 2016 abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici a lungo termine che avranno un impatto decisivo per lo sviluppo futuro dell’azienda”. A parlare è Hubertus von Baumbach, Chiarman del Board of Managing Directors di Boehringer Ingelheim.

Alla fine di giugno, Boehringer Ingelheim e Sanofi hanno sottoscritto gli accordi relativi allo scambio fra il business Animal Haelth  di Sanofi “Merial” e il settore dell’automedicazione di Boehringer Ingelheim. Nel dicembre 2015 le due aziende avevano avviato trattative esclusive riguardanti lo scambio. La stipula del contratto è prevista tra la fine del 2016 e i primi del 2017. Questo scambio strategico crea, in entrambe le aziende, i presupposti per raggiungere una crescita significativa in mercati molto attrattivi. Altro traguardo significativo è stato la riorganizzazione  del business farma-umano.

“In futuro – ha continuato Baumbach –  il successo nel nostro settore chiave, riguardante i farmaci da prescrizione, dipenderà dalla nostra capacità di posizionarci come partner di riferimento, dalla ricerca preclinica fino al paziente”. La riorganizzazione delle divisioni corporate farma-umano e innovation, effettive dal 1 luglio, sono in linea con questa strategia.

Nel primo semestre del 2016, Boehringer Ingelheim ha conseguito complessivamente un fatturato netto di circa 7,3 miliari di euro, corrispondente a un aumento, al netto degli effetti di cambio, del 2%, rispetto all’anno precedente. Senza tenere conto del ramo dei generici statunitense Roxane, venduto nel mese di febbraio, la crescita al netto degli effetti di cambio, nei primi sei mesi di esercizio, ammonta addirittura al 5%.

Molti i farmaci importanti di Boehringer Ingelheim come empagliflozin per il trattamento del diabete di tipo 2. In associazione alla terapia standard, riduce del 39%, rispetto al placebo, il rischio di ricorrenza o peggioramento di malattia renale. Può rallentare la progressione della malattia renale in pazienti con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare.

Una crescita consistente ha riguardato anche nintedanib per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica (IPF e l’anticoagulante dabigatran.

Il fatturato netto dei prodotti da banco ha registrato, nel periodo di riferimento, un incremento, al netto degli effetti di cambio, del 5%, attestandosi a 750 milioni di euro.

Per i prossimi anni, Boehringer Ingelheim ha in programma di investire oltre mezzo miliardo di euro nella produzione biofarmaceutica presso lo stabilimento di Vienna in Austria.

Pubblicato da: Redazione AZS

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