Una molecola ti scopre
l’infarto miocardico


“Il dolore toracico è per i pazienti una frequente causa di accessi al pronto soccorso. Si stima che nel mondo, ogni giorno, numerosissimi pazienti si presentano al Pronto soccorso per dolore toracico. Tra questi, l’incidenza di sindrome coronarica acuta incide in circa 1-2 su 10. Il medico deve essere quindi in grado di individuare subito i soggetti con sindrome coronarica acuta in modo da trattarli immediatamente. Nell’infarto miocardico una pronta diagnosi porta ad un trattamento immediato con importanti vantaggi per la vita del paziente», dichiara il professore Salvatore Di Somma, docente di Medicina d’Urgenza all’Università la Sapienza di Roma e Direttore dell’Unità Operativa di Medicina  d’Urgenza e Pronto Soccorso dell’ Ospedale S. Andrea.

Ora, l’uso di “troponina” è di grande aiuto clinico perché, se positiva, diagnostica l’infarto,  mentre lo esclude se il biomarcatore dà esito negativo. (finora non era possibile escludere immediatamente il rischio di sindrome coronarica acuta). Negli ultimi tempi sono state sviluppate delle troponina ad alta sensibilità che permettono di individuare subito i pazienti con sindrome coronarica acuta in corso per inviarli al trattamento più adeguato. Lo Studio pubblicato su Lancet ha indagato una nuova troponina di tipo I (Troponina I ad elevata sensibilità) dimostrando che, se all’arrivo al Pronto soccorso del paziente con dolore toracico la troponina è negativa o con un valore molto basso, il paziente può essere mandato a casa, evitando così il ricovero e la necessità di ripetuti esami seriali, con indubbi vantaggi sul paziente e sui costi relativi all’eccessivo tempo di permanenza del paziente stesso in attesa di una diagnosi definitiva.

Pubblicato da: Redazione AZS

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