Metti a dieta la tua pelle


Struccarsi sempre prima di andare a dormire. Idratare la pelle. I diktat degli estetisti sono categorici. Creme, massaggi, peeling sono importanti ma, come affermano dermatologi e specialisti di medicina anti-aging, non bastano.

Anche la salute della nostra pelle passa attraverso il cibo, la miglior cura inizia a tavola. Nella nostra piramide alimentare c’è un patrimonio di salute ma anche di longevità e bellezza.

«Parte del nostro elisir di lunga vita è in cucina -rinforza il concetto Pucci Romano, specialista in Dermatologia e Presidente Skineco -e il segreto risiede nelle radici ambientali, culturali e culinarie del nostro meraviglioso Paese. Pensiamo alle produzioni tradizionali: ulivi millenari per l’olio extravergine di oliva, una fonte di acidi grassi preziosissimi dal potere antiossidante, grassi vegetali buoni e poi l’uva sia da tavola che da vino, specialmente il rosso, un concentrato di polifenoli e resveratrolo dalla spiccata azione antiossidante e anti-aging. Una posizione geografica in cui siamo esposti al mare per tre quarti che significa pesce azzurro, un vero concentrato di omega 3 che proteggono il cuore ma non solo. Una dieta ricca di pesce significa una pelle più giovane così come testimoniato anche dalle popolazioni orientali che hanno nel pesce il loro ingrediente base. Purtroppo il link tra pelle e alimentazione è quello meno indagato e spesso usiamo il cibo come “medicina” per migliorare i parametri ematochimici e limitare il rischio di alcune patologie, mentre dobbiamo iniziare a pensare alle centinaia di molecole degli alimenti come a preziose alleate della bellezza. Molecole che moltiplicano esponenzialmente le proprie qualità quando agiscono insieme, quelle sostanze che esercitano una funzione plastica, favorendo il rinnovamento cellulareenergetica nel senso di fornire carburante all’organismo ma anche regolatrice e protettiva dei processi metabolici».Pucci Romano Skineco

Sin dall’antichità è stata individuata la correlazione tra la carenza di vitamina C nei marinai imbarcati per mesi e alimentati con cibo in scatola e scorbuto. Così come la pellagra è determinata da una grave carenza di niacina nella dieta e la mancanza di zinco può determinare la comparsa di una malattia cutanea (un disturbo autosomico recessivo) nota come ‘acrodermatite enteropatica’.

«Concetti accantonati in un angolo della memoria da quando – spiega Luca Bianchi, dermatologo dell’Università di Roma Tor Vergata – ben poche persone presentano stati carenziali e di malnutrizione così estremi. Eppure il binomio tra cibo e pelle è un aspetto da recuperare grazie anche alla messe di studi scientifici che ha posto l’accento su come quello che mettiamo sulla tavola si rifletta sulla cute. La complessità degli alimenti, la loro ricchezza molecolare e le sinergie tra gli elementi sono in grado di prevenire alcune patologie cutanee oppure migliorare lo stato di quelle già presenti».

Zuccheri, eccesso di carboidrati e grassi sarebbero responsabili dell’acne e del suo aumento nell’età adulta.

«Possiamo quasi definire l’acne – sottolinea Pucci Romano – una patologia da ‘dieta occidentale’. La predominanza di alcuni cibi aumenta la risposta infiammatoria dell’organismo, favorisce la colonizzazione da parte del batterio P. acnes e aumenta la produzione di sebo e la cheratinizzazione del dotto pilo sebaceo. Di recente è stata osservata una importante correlazione tra ‘indice glicemico dei cibi’ e insorgenza di acne. L’insulina che viene rilasciata in risposta all’assunzione di determinati cibi, stimola gli ormoni androgeni a produrre più sebo e a uno squilibrio metabolico».

Psoriasi, può migliorare con dieta e cibo giusto.
In uno studio pubblicato su Jama Dermatology sono stati analizzati gli effetti di un regime ipocalorico (circa 1000 calorie al giorno per 8 settimane) nei pazienti sovrappeso con psoriasi. La conclusione ha evidenziato che il calo ponderale migliora non solo i parametri ematochimici generali, ma migliora la severità dei sintomi cutanei, rallenta la progressione della malattia e migliora la risposta ai trattamenti. «Il calo di peso (o di contro il suo aumento) è correlato – spiega Luca Bianchi- in modo diretto alla severità della malattia e un BMI (indice di massa corporea) superiore a 35 aumenta di 2.69 volte il rischio di sviluppare la psoriasi. Diete ricche di fibre e a basso contenuto di proteine e grassi, possono essere un importante aiuto nella gestione della malattia».

Anche per quanto riguarda la Dermatite Atopica, condizione che interessa tra il 10 e il 20% dei bambini e il 2% della popolazione adulta, si sono evidenziati miglioramenti con regimi alimentari ricchi di vitamine, minerali, probiotici e prebiotici.

“Si sta delineando – affermano gli esperti – una vera e propria “skin diet”’ che abbia una forte impronta mediterranea, prediliga un generoso apporto di frutta e verdura in modo da assicurarsi le preziose vitamine che proteggono e riparano la cute e che apportano anche una quota di antiossidanti. La “dieta per la pelle” dovrebbe essere ricca in verdura, frutta fresca e secca, semi, cereali integrali e latticini ipocalorici, carni bianche e pesce e povera di grassi saturi, zuccheri, carboidrati raffinati, carni rosse. Il nuovo corso dell’alimentazione non è solo “perdita di peso” ma benessere, antiaging e se possibile, prevenzione sia di malattie cutanee che delle patologie che ad esse si accompagnano o le precedono”.

Per una pelle sana e giovane

Carboidrati – I carboidrati sono la benzina del corpo, ma vanno scelti tra quelli più complessi e integrali, limitando i prodotti preconfezionati e di origine industriale. Questo perché proprio gli zuccheri semplici interagiscono negativamente con le proteine di supporto del derma, il collagene e l’elastina, che vengono danneggiate e perdono così la loro funzione di sostegno. Ecco allora come una dieta troppo ricca di carboidrati semplici corrisponda ad una cute lassa, rilassata, poco densa dall’aspetto precocemente invecchiato.

Cottura – Quando scegliamo il metodo di cottura di un cibo stiamo favorendo o contrastando rughe e invecchiamento. Lo sapevate? L’uso del forno ad alte temperature, grill, fritture e tutte le cotture a più di 120 gradi aumentano la presenza di prodotti di glicazione, molecole che derivano dal legame di zuccheri e proteine dannose per la cute e i tessuti. Danni impossibili da riparare e che devono quindi essere soggetti a intelligenti strategie preventive.

Indice glicemico – È la misura che indica la quantità di insulina secreta dall’organismo in risposta all’introduzione di un alimento necessaria per metabolizzarlo. Ogni alimento ha il suo indice che va da 100 dello sciroppo di glucosio al 15 delle zucchine. Ebbene è stato osservato che una dieta ricca di cibi con elevato indice glicemico è correlata ad un aumento dell’acne o al suo peggioramento.

Proteine – Sono la struttura di sostegno e i costituenti essenziali di tutte le cellule e alcuni degli aminoacidi di cui sono composte possono essere introdotti solo con la dieta perché il corpo umano non è capace di sintetizzarle. Tra i più importanti per una azione anti-età la creatina che stimola la produzione di collagene ed elastina, cisteina per unghie e capelli, prolina per la sintesi delle proteine di sostegno. Ecco allora solo una dieta varia ci garantisce l’apporto di tutte queste magnifiche sostanze.

Grassi “buoni” necessari – Preziosi e indispensabili per l’integrità della carriera cutanea, specialmente gli omega 3 e 6 che migliorano sia l’idratazione che l’elasticità della pelle. Ma anche il vituperato colesterolo ha la sua parte di meriti: è un precursore della vitamina D che costituisce un elemento fondante delle membrane cellulari. Come sempre, ogni elemento deve essere assunto senza eccessi preferibilmente da alimenti crudi. Al contrario i grassi idrogenati, ormai ubiquitari nei prodotti pronti, possono fare diversi danni: una recente ricerca ha ipotizzato che proprio questi siano responsabili dell’epidemia di smagliature che affligge le donne moderne, anche giovanissime e magre.

Alla ricerca delle vitamine – Sono capaci di riparare i danni tissutali hanno una azione trofica e si accompagnano spesso agli antiossidanti e tutto è contenuto in alimenti deliziosi e freschi come frutta e verdura, da scegliere tra quelle di stagione per beneficiare del massimo contenuto anche in minerali. Una piccola quota di vitamina C perché solo con la sua presenza  il tuo organismo riesce a convertire le proteine nel prezioso collagene.

E, a proposito di antiossidanti, va precisato che quasi tutti gli alimenti ne contengono una quantità precisa, indicati con la sigla ORAC (Oxigen Radical Adsorbance Capacity) dei quali servono almeno 2.000 unità al giorno per avere benefici.

 

Pubblicato da: Redazione AZS

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