Eccesso di tv e computer?
Depressione in agguato


di Paola Mariano

178983735Troppa tv e troppe ore trascorse di fronte al computer tra Internet e videogames, a cui vanno aggiunte carenza di sonno e scarsa attività fisica: è questa una triade pericolosissima che mette a rischio di disturbi mentali – ansia, depressione e problemi di condotta –gli adolescenti, anche quelli “insospettabili”, che non fumano, non fanno uso di droghe e non bevono alcolici.
A spiegare che comportamenti non ritenuti eccessivamente pericolosi per la salute mentale sono, in realtà, da valutare come fattori di rischio altrettanto dirompenti come l’alcol e le droghe, sono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista World Psychiatry e diretto dallo psichiatra italiano Vladimir Carli dell’istituto Karolinska di Stoccolma.

La ricerca mostra che esiste un gruppo “invisibile” di adolescenti ad alto rischio di soffrire di disturbi mentali ed è rappresentato proprio da quella folta schiera di giovani che, pur non facendo uso di droghe e alcolici, possiede una triade di fattori cui finora non era stato riconosciuto un peso nella patologia psichiatrica: troppa tv e eccessivo uso del computer, poco sport e sonno insufficiente.
«Lo studio ha coinvolto 12.395 adolescenti, circa 1.300 italiani – spiega lo psichiatra Marco Sarchiapone dell’università del Molise – di età compresa tra i 14 e i 16 anni, di 11 Paesi europei che frequentavano scuole selezionate in modo casuale».

I ricercatori hanno analizzato i partecipanti per la prevalenza (diffusione in percentuale sul totale del campione) di comportamenti rischiosi quali il consumo eccessivo di alcolici, l’uso di sostanze illecite, dormire poco, fare poco sport e l’uso elevato di televisione, internet e videogames, attraverso la somministrazione all’intero campione del questionario “Global School-based Student Health Survey” (GSHS). Poi gli esperti hanno valutato la presenza di disturbi d’ansia e depressivi, nonché di condotta in tutto il campione di giovani.

È emerso che il 13 per cento aveva comportamenti a rischio notoriamente collegati al disagio mentale come l’uso di droghe o l’abuso di alcolici (gruppo ad alto rischio). Il 58 per cento del campione non aveva alcuno dei comportamenti considerati nello studio. Infine, il 29 per cento degli adolescenti indulgeva nella triade di comportamenti finora non sospettati di produrre un rischio per la salute mentale, ovvero troppa TV e computer, poche ore di sonno, e sedentarietà, finora biasimati per la loro influenza su altri problemi di salute come obesità e diabete.
Anche se questi tre comportamenti non vengono di solito associati con problemi di salute mentale, i ragazzi appartenenti a quest’ultimo gruppo – i giovani “invisibili” – hanno mostrato di avere livelli simili di disturbo mentale rispetto agli adolescenti del gruppo “ad alto rischio”; in particolare, avevano simili livelli di pensieri suicidi, ansia, depressione sottosoglia (ovvero che manifestano meno di cinque sintomi della depressione) e di epressione vera e propria.

Ben il 42,2 per cento del gruppo “invisibile” ha dichiarato di avere avuto pensieri suicidari (contro il 44 per cento dei giovani del gruppo ad alto rischio di disturbi mentali), l’8 per cento ha detto di aver fatto esperienza di ansia (contro il 9,2 del gruppo ad alto rischio), il 33,2 per cento degli “invisibili” risulta “soffrire” di depressione sottosoglia (rispetto al 34 per cento del gruppo ad alto rischio) e il 13,4 per cento di depressione vera e propria (contro il 14,7 per cento).

E ancora: la prevalenza di tentativi di suicidio è risultata essere del 5,9 per cento nel gruppo degli invisibili e del 10,1 nel gruppo ad alto rischio, infine dell’1,7 per cento nel gruppo a basso rischio. Insomma, per molti aspetti della salute mentale il gruppo degli insospettabili non differisce di molto da quello dei giovani ad alto rischio di disagio mentale.
«Il problema della pericolosità della triade – spiega Sarchiapone – è nel fatto che questi comportamenti non fanno preoccupare allo stesso modo che l’uso di droghe o alcol e si tende a trascurarli».

Lo studio ha anche rivelato che tutti i comportamenti a rischio e i sintomi di questi aumentano con l’età, cioè più i giovani crescono e più si complicano le cose.
Inoltre, i ricercatori hanno evidenziato che i fattori di rischio più comuni tra i maschi sono il consumo di sostanze illecite e alcolici, mentre tra le ragazze sono più diffuse carenza di sonno e sedentarietà.
I risultati di questo studio confermano la necessità di una prevenzione precoce e di un intervento nel campo della salute mentale, prendendo in considerazione anche fattori di rischio finora trascurati. Il gruppo degli invisibili potrebbe rappresentare un nuovo importante bersaglio di interventi mirati per ridurre la psicopatologia e altri esiti spiacevoli in un’età difficile come quella adolescenziale, inclusi i comportamenti e i pensieri di suicidio.

«I ragazzi coinvolti in questo studio saranno ricontattati in futuro – conclude Sarchiapone – per indagare altri aspetti della loro salute mentale e dei loro stili di vita, anche perché ci siamo accorti che gli adolescenti non hanno la benché minima idea di quella che è la salute mentale, non solo intesa come assenza di malattia psichiatrica, ma come benessere psicologico».

Pubblicato da: Redazione AZS

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