Giornata Universale dell’Infanzia, Infermieri garanti diritti bambini


ROMA (ITALPRESS) – Oggi si celebrano i diritti dei bambini e degli adolescenti, nella ricorrenza dell’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UN) della Dichiarazione dei diritti dell’infanzia, nel 1959, e della Convenzione sui diritti dell’infanzia, nel 1989 con cui è stata introdotta la visione dei bambini e delle bambine come soggetti di diritto e non più come oggetti di cura. Quest’anno il tema individuato è: Inclusione, per ogni bambino. In Italia “gli infermieri pediatrici con anche gli infermieri, sia nel territorio che nell’ospedale, concorrono a garantire ai bambini e alle bambine i diritti sanciti dalla convenzione – spiega Laura Barbotto, presidente della Commissione d’Albo degli infermieri pediatrici della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche -. Diritti che pongono particolare attenzione alla conformità, dei servizi per la salute e delle competenze degli operatori dedicati, alle norme stabilite dalle autorità (art. 3)”. “Per garantire ai fanciulli il diritto di godere del miglior stato di salute possibile – continua – e ad avere accesso ai servizi preposti (art. 24), gli infermieri utilizzano anche specifiche competenze di ascolto e comunicazione, adeguate al grado di sviluppo e alle capacità di neonati, bambini e adolescenti, e al relativo contesto culturale e sociale delle rispettive famiglie al fine di includerli nella definizione e realizzazione dei percorsi di salute”. Gli infermieri, come sottolinea Barbotto, assistono i ragazzi e le ragazze anche nelle realtà più difficili, come negli Istituti penali per minorenni, si prendono cura del loro corpo e li sostengono con una competente relazione d’aiuto”. “Questo perchè – secondo Barbotto – il ruolo dell’infermiere pediatrico stabilito non solo dalle evidenze e dalle necessità della sua attività quotidiana, ma, per legge, dal suo profilo professionale, è il professionista responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica attraverso la gestione e l’attuazione di interventi di tipo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo nei confronti di neonati e bambini, sani o ammalati, fino al diciottesimo (18) anno di età, e nei confronti della famiglia e della comunità relativamente ad interventi di educazione sanitaria e promozione della salute”. “Riprogettare o cambiare un’organizzazione sanitaria, soprattutto in un’ottica di scarsità di risorse conclude Barbotto – significa ricercare e trovare l’equilibrio tra efficienza ed efficacia del sistema e la sua equità: l’equilibrio si ottiene definendo nuove regole organizzative e delineando attitudini professionali, competenze trasversali degli attori del sistema. Significa mettere in campo una ‘sanità di iniziativa anche attraverso l’adozione di opportuni strumenti di raccordo e di professionalità appropriate, come in questo caso, quella infermieristica pediatrica, per rispondere ai nuovi bisognì. (ITALPRESS).

Photo Credits: www.agenziafotogramma.it

Pubblicato da: Redazione AZS

Condividi questo servizio