Intervista alla Dottoressa Pia Santangelo



di Valentina Busiello

Una chiacchierata con la Dottoressa Pia Santangelo, Psicologa clinica e dello sviluppo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, esperta in psicodiagnostica, che collabora presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile diretto dalla Dott.ssa Giampina Grimaldi  presso l’ A.O.R.N.  Santobono-Pausilipon.

Questa struttura creata dalla Dott.ssa Grimaldi rappresenta un’eccellenza del nostro Mezzogiorno d’Italia, si trova all’interno del Santobono-Pausilipon uno dei più grandi ospedali pediatrici d’Italia ed è dedicata alla prevenzione,  diagnosi e sostegno delle patologie dell’età evolutiva e  alla gestione dell’emergenza psichiatrica infantile.  Inoltre l’equipè multidisciplinare composta da neuropsichiatri infantili, psicologi, pedagogisti, psicomotricisti ed infermieri pediatrici oltre a sostenere i bambini è di grande aiuto per tutte le problematiche familiari che possono derivare dall’evento di una malattia del bambino.

 

Dottoressa Pia Santangelo

Dottoressa Santangelo, ci racconta come si è avvicinata alla psicologia?

Mi sono laureata in psicologia per l’interesse che ho sempre nutrito per le relazioni tra le persone e per le dinamiche possono generarsi. La mia passione per i bambini mi ha portato allo studio dell’età evolutiva e dello sviluppo della personalità individuale, intesa come un processo di continuo interscambio che vede in gioco fattori biologici, fattori psicologici e fattori sociali connessi all’ambiente che li circonda.

Dottoressa Santangelo,  questa epidemia causata dal virus Covid-2019 sta creando uno sconvolgimento nelle famiglie italiane, soprattutto in quelle in cui ci sono bimbi piccoli,  costrette a rimanere in spazi chiusi. Ci può indicare alcuni suoi preziosi consigli da far arrivare ai genitori che sono alle prese con questa situazione?

Questo momento rappresenta una grande sfida per l’essere umano, che si vede coinvolto in una battaglia esiziale: la lotta per la sopravvivenza. Siamo stati costretti in tempi molto ristretti a cambiare radicalmente le nostre abitudini. Anche i bambini sono direttamente coinvolti ed inevitabilmente esposti ad un’esperienza di vita che  li mette di fronte all’imprevedibilità degli eventi, questa situazione potenzialmente potrebbe generare paure e traumi. In questo momento i genitori hanno il compito di svolgere la propria funzione  accudendo e reinventando le modalità di essere in relazione con i propri figli. Devono imparare insieme ai propri figli a riscoprire una motivazione basilare per l’essere umano come la curiosità ed il desiderio di esplorare, pertanto gli adulti della famiglia dovrebbero dedicarsi ad attività fin’ora trascurate per mancanza di tempo ed iniziare a riscoprire nuove cose, come letture di libri, attività manuali, suddivisione di compiti e lavoro di squadra.  Importante è cercare di dare ai bambini, che altrimenti potrebbero disorientarsi, la scansione del tempo, dividendo le attività della giornata, responsabilizzarli sulla cooperazione nel microcosmo familiare, facendo loro notare come, in questo momento di difficoltà, questa cooperazione si stia verificando tra tutti gli abitanti della città e del mondo.  Insegniamo ai  nostri bimbi che ogni azione individuale ha una ricaduta su tutta la collettività, in modo che diventino cittadini responsabili.

Altro aspetto fondamentale è la gestione della noia, condizione poco conosciuta dai bambini, che generalmente sono impegnati in attività scolastiche ed extrascolastiche nell’ambito di un contesto sociale che li spinge all’ipercinesia, spingiamoli al dialogo interiore che promuoverà lo sviluppo di creatività, inventiva e strategie comportamentali orientate alla saggezza. In particolare i ragazzi si troveranno a dover riempire degli spazi vuoti, aiutiamoli a generare in modo autonomo soluzioni per riempirli, incoraggiando iniziative ed idee da loro proposte. Inoltre in questo momento risulterebbe maggiormente positivo utilizzare il concetto di regola come orientamento ma non come priorità.

Dottoressa, in questo momento così complesso come si può favorire il Benessere Psicologico?

Non saprei rispondere rispetto alla possibilità di sentirsi a proprio agio, in quanto questo è fortemente mediato dalle caratteristiche individuali e soggettive della persona, però posso fornire qualche consiglio valido, anche rispetto alle linee guida definite dal mio ordine professionale:

  • Evitare la ricerca compulsiva di informazioni, in quanto questo contribuisce a mantenere iperattivato il sistema cerebrale della paura contribuendo a tenere elevati i livelli di stress. Quindi è utile identificare due momenti della giornata per gli aggiornamenti sulla situazione Covid-2019, rifacendosi a fonti di informazione attendibili
  • Attenersi alle direttive del Istituto Superiore della Sanità sulle regole da rispettare in questa fase di emergenza, come lavarsi frequentemente le mani, rispettare le distanze di sicurezza, disinfettare l’ambiente domestico, uscire solo per ragioni essenziali, ecc.
  • Fare attività motoria all’interno delle proprie abitazioni.
  • Cercare di evitare fantasie sul futuro, ma stare concentrati sul presente.
  • Non esitare a chiedere aiuto psicologico se si percepisce la situazione come insostenibile. Ci sono numerosi colleghi che si sono resi disponibili per un supporto psicologico anche per via telematica (Skype, videochiamate e tante altre piattaforme ed applicazioni web). La risposta degli psicologi c’è!!

Quali sono, sulla base della sua esperienza, gli ostacoli che si frappongono maggiormente nella relazione tra il terapeuta e il paziente e come si possono, nel concreto, superare?

L’ostacolo principale potrebbe essere rappresentato dalla distanza fisica, fattore non proprio promuovente la relazione terapeutica, ma laddove c’è necessità l’essere umano deve far entrare in gioco la sua caratteristica principale quella dell’adattamento, “a mali estremi, estremi rimedi” . Sono convinta che vinceremo anche questa battaglia, come tante altre che ci hanno preceduto. Ne usciremo sicuramente impoveriti per certi aspetti ma arricchiti per altri, impareremo a non dare più per scontato tutto, in una società che fin’ora ci stava portando a non apprezzare più le cose importanti prima fra tutte il tempo, il tempo per noi stessi, il tempo per gli altri, il tempo per la vicinanza, quella vera, il tempo per coesione.

Dottoressa, ci può dare qualche consiglio per le mamme che hanno paura per la salute dei propri figli?

 L’emergenza Covid-2019 è sicuramente una cosa molto seria, le mamme però non devono dimenticare che i pericoli sono sempre esistiti e il loro compito è quello di dare sicurezza ai propri bambini, facendogli  capire che il pericolo quando c’è va affrontato, mettendo in atto tutte le possibili strategie di difesa, ma successivamente bisogna concentrarsi sulla capacità di averlo affrontato e superato, fino alla prossima sfida. Questo risulta di fondamentale importanza per il concetto di autostima individuale.

Pubblicato da: Redazione AZS

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