Malattie croniche dell’intestino


Sandro Ardizzone, gastroenterologo riconosciuto per le sue importanti competenze nell’area delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI), è il nuovo direttore della struttura di Endoscopia Digestiva e del centro dedicato alla gestione delle MICI dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli che dispone di una struttura complessa di endoscopia digestiva

Con l’arrivo di Ardizzone si realizza quell’approccio multisciplinare fondamentale per il trattamento di queste malattie, vista la loro peculiare natura multifattoriale: il Centro MICI si avvarrà della collaborazione di specialisti che hanno un’esperienza in queste patologie, quali il chirurgo, il patologo, il radiologo, l’ecografista, il pediatra, l’oculista, il reumatologo, il nutrizionista oltre al gastroenterologo quale figura di riferimento per la MICI. Il Centro si completa, inoltre, con la presenza di una unità dedicata alla somministrazione di terapie biologiche, indispensabili nel trattamento di queste patologie.

«Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, spiega Sandro Ardizzone, sono patologie di origine ignota presenti anche in età pediatrica, con un picco di incidenza tra i 20 e i 30 anni, e di cui si osserva una crescita importante di casi. Si calcola che in Italia siano circa 200.000 i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino che comprendono due forme principali: la colite ulcerosa (CU) e la malattia di Crohn (MC). I sintomi più comuni sono: diarrea, sanguinamento digestivo, dolore addominale, perdita di peso, febbre, ma possono essere presenti manifestazioni non squisitamente intestinali, come dolore alle articolazioni, lesioni cutanee e disturbi della vista».

«Un tempo l’unica soluzione terapeutica era la chirurgia, continua Ardizzone, che, soprattutto per i pazienti con Malattia di Crohn, può rendersi necessaria varie volte nel corso della vita. Oltre alle terapie tradizionali disponiamo oggi di una classe di farmaci che, in modo mirato, bloccano l’infiammazione: sono i farmaci biologici, quali l’infiliximab, l’adalimumab, il golimumab, il vedolizumab. Questi farmaci bloccano selettivamente i meccanismi che promuovono l’infiammazione bloccando la naturale progressione della malattia e limitando i danni sull’organismo».

Pubblicato da: Redazione AZS

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