Perdere il proprio partner può far ‘saltare’ il cuore: infatti la morte del coniuge o convivente è legata a aumento di rischio di fibrillazione atriale, la più diffusa delle aritmie, con effetti che perdurano per un anno dal momento del lutto.
Lo rivela un lavoro pubblicato sulla rivista Open Heart e condotto da Simon Graff dell’università di Aarhus in Danimarca.
La ricerca ha coinvolto 88.612 persone cui era stata per la prima volta diagnosticata la fibrillazione atriale e 886.120 persone sane.
Gli esperti hanno osservato che 17.478 individui, tra quelli cui è stata diagnosticata un’aritmia, avevano perso il proprio partner precedentemente alla diagnosi.
Facendo dei calcoli i ricercatori hanno stimato che perdere il partner aumenta del 41% il rischio di soffrire di fibrillazione atriale e che il rischio resta elevato per tutto l’anno successivo. Infine se il lutto interviene prima dei 60 anni il rischio fibrillazione atriale per chi resta è raddoppiato.