Tubercolosi, Italia a basso rischio


Italia tra i Paesi a basso rischio endemico

Meno di 10 casi per 100 mila abitanti. Questo il tasso di incidenza della tubercolosi, diffuso dal ministero della Salute, che pone l’Italia tra i Paesi a basso rischio endemico.

La tubercolosi è ancora oggi, nel mondo, la seconda causa di morte tra le malattie infettive, dopo l’Aids. Secondo l’OMS, ogni anno colpisce 530 mila bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni di età.

Le nuove Linee guida per la prevenzione, diagnosi e terapia della TB in età pediatrica, discusse durante il 33° Congresso di Antibioticoterapia che si è tenuto a Milano, rappresentano uno strumento fondamentale per i pediatri per una gestione efficace e sicura della tubercolosi.

“L’attuale situazione epidemiologica della TBC nel nostro Paese – afferma Susanna Esposito, presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica – sebbene evidenzi una bassa incidenza nella popolazione generale, è caratterizzata dalla concentrazione della maggior parte dei casi in alcuni gruppi a rischio e in alcune classi di età e dall’emergere di ceppi tubercolari multi resistenti. Come evidenziato nelle nuove Linee guida, capire le modalità e i percorsi di trasmissione dei ceppi diMycobacterium tuberculosis, che causano focolai epidemici, e diagnosticare precocemente l’infezione quando è ancora latente è cruciale per poter mettere in atto strategie di controllo efficaci”.

La TBC in età pediatrica va sospettata in presenza di alcuni sintomi e segni di coinvolgimento polmonare: tosse persistente o tosse di durata maggiore di 4 settimane o dolore toracico persistente; tosse o altri sintomi respiratori associati a calo ponderale, astenia o malessere generale e febbricola di lunga durata; forme di polmonite atipiche che rispondono scarsamente a terapie di prima linea o con carattere recidivante, soprattutto in soggetti a rischio; quadri radiologici di polmonite con segni tipici di TBC.

Pubblicato da: Redazione AZS

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